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7 ciclisti morti nel 2009 a Bologna

Il comune di Bologna ha diffuso i dati degli incidenti stradali in città nel corso dello scorso anno. Riportiamo qui sotto l’articolo uscito in prima pagina su la Repubblica-Bologna di oggi a firma di Beppe Persichella.
Il rapporto completo degli incidenti stradali del 2009 lo si trova sul sito del Comune.
Si tratta di dati che mostrano in modo inequivocabile il prezzo pagato da pedoni e ciclisti. E’ un dato che pesa come un macigno: a fronte di 24 morti complessivi ci sono 9 pedoni, 7 ciclisti, 6 motociclisti. Rimangono due automobilisti. Il vero punto è questo.

A fronte di una tendenza,  che da tempo vede l’utenza debole pagare un tributo altissimo sulle nostre strade, il rapporto anzichè auspicare provvedimenti di salvaguardia (pedonalizzazioni, rispetto dei limiti di velocità, incremento delle ciclabili…) tende a disegnare un’immagine del ciclista assimilandola a una sorta di pirata della strada, allergico alle regole del codice e allegro e disinvolto nella guida.
Si legge infatti sul rapporto: “Dall’analisi delle circostanze, solo per 69 dei 190 velocipedi coinvolti in incidenti si deduce un comportamento completamente corretto del ciclista. (chissa’ se tra questi 69 ci sono dei morti ndr) . Negli altri casi invece ne viene evidenziata una scorrettezza: ad esempio sono 17 i casi di andatura contromano o senza rispettare i divieti di transito o di accesso, 5 i casi di mancate precedenze, ma la circostanza più comune è la guida distratta o l’andamento indeciso che viene attribuita a ben 74 ciclisti.

Guida distratta e andamento indeciso sono parametri che andrebbero chiariti. Chi lo ha stabilito e come? Come si misura l’indice di distrazione? E poi ci chiediamo se è  lecito essere indecisi, muovendosi in bici, quando ci si trova a dover scegliere tra imbarazzanti alternative: le ruote di un bus a sinistra o una portiera che si apre a destra.

Il probema vero è che questo territorio è pericoloso soprattutto per pedoni e ciclisti.
E scaricare le responsabilita’ sul fato o sull'”andamento indeciso” è operazione deresponsabilizzante.
Il dato lampante è che questo territorio, per ciclisti e pedoni è insicuro e tocca alle istituzioni metterlo in sicurezza… al Sindaco e All’assessore al traffico quando ci sono, altrimenti al Commissario.
Del resto non si capisce perchè la sicurezza nelle fabbriche debba essere garantita e sanzionata per legge e quella dei territori no. Lo diciamo da tempo: una rotatoria senza attraversamento ciclabile è più rischiosa di una sega a nastro! Voi che ne dite?

Ecco il pezzo di Repubblica.

Calano gli incidenti stradali in città ma aumentano quelli mortali. E a farne le spese sono soprattutto i ciclisti e i pedoni. Nel 2009 ci sono stati 2.281 incidenti, il 9,1% in meno rispetto all’anno precedente, secondo i dati diffusi dal settore Statistica del Comune di Bologna. E se a fronte di queste cifre è corrisposto un calo di feriti (- 8,5%), non si può dire altrettanto riguardo ai decessi. Nel 2009 sono stati infatti 24 i bolognesi che hanno perso la vita sulla strada, quattro in più rispetto all’anno precedente. È pur sempre un dato in calo rispetto al 2007 (dove morirono 28 persone), ma nel 2009 stupisce l’alto numero di decessi tra chi si muove sulle due ruote. Sette ciclisti sono morti infatti sulle strade bolognesi e 165 sono rimasti feriti, un dato nettamente maggiore rispetto ai 2 decessi registrati nel 2008 e nel 2007. Dalle analisi delle circostanze, solo per 69 delle 190 bici coinvolte il comportamento del ciclista è stato corretto. Negli altri casi la colpa è stata la sua. Diverse le ragioni: per mancato rispetto dei divieti di transito, perché andava contromano, spesso per distrazione (un ciclista su tre). Sono molte le vittime anche tra i pedoni. Nove cittadini hanno perso la vita nel 2009 (sette di loro erano persone con più di 70 anni), due in più rispetto all’anno precedente. In tutto sono stati 337 gli investimenti, più della metà per colpa dell’automobilista. Un bilancio pesante si conta anche tra i motociclisti. Sei di loro sono rimasti uccisi a seguito di un incidente stradale (uno in meno rispetto al 2008), mentre i feriti sono stati 1.198. I dati del Comune indicano anche altro. Spiegano che è stato sabato il giorno e ottobre il mese con più incidenti mortali, avvenuti soprattutto tra le 18 e le 21, con picchi di incidenti nelle notti tra il venerdì e il sabato e tra il sabato e la domenica. Anche tra quartieri c’è differenza. A causa della lunghezza della sua rete stradale, il Navile si è infatti riconfermato il quartiere con il maggior numero di incidenti (404), ma anche di feriti (546) e di morti, 9 di cui 5 nella sola Bolognina.

Beppe Persichella

0 Comments

  1. Ogni anno commentiamo questa strage e ogni anno siamo daccapo. Oggi ho preso il 13 che attraversa tutto il centro, intorno al bus biciclette a decine, come pesci pilota intorno allo squalo. L’autista aveva le cuffiette, ma possibile che un autista dell’Atc abbia il permesso di ascoltare le cuffiette mentre deve stare con cento occhi aperti? Dimostrazione che era distratto: una vecchietta sale e chiede se il bus va a Porta Lame, lui risponde sì, il che non è vero, va a porta S. Felice, per una vecchietta è una distanza siderale. Intervengo a voce alta e finalmente si stappa le orecchie. Quanti in auto telefonano? io ne vedo in continuazione, ma non era vietato? Direte è vietato anche in bici, giusto, non fatelo, non pedalate telefonando, non pedalate con le cuffiette, ascoltare i rumori della strada può salvarvi la vita, però il ciclista è sempre lui che ci rimette le penne, perchè non è la bici a essere pericolosa, è il ferro dei mezzi a motore che gli girano intorno a essere pericoloso, più di una sega a nastro, come dice Bibì.

    Comunque facciamo qualcosa, facciamo una dimostrazione, andiamo con i cartelli e le bici bianche davanti alla Cancellieri, per chiedere più sicurezza per le persone e meno spazio per il ferro.

    Ut requiescant in pace

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