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La campagna – dicono quelli del Centro Antartide strisce è un’esperienza a rischio nonostante il pedone abbia il diritto alla precedenza. Non è così negli altri paesi europei dove il pedone è sacro. Le – “vuole simbolicamente segnare la riscossa degli utenti deboli contro la strage che si consuma tutti i giorni sulle strade italiane. Per tutti la vita sulle strade italiane non è facile, soprattutto a causa dell’incoscienza di tanti che guidano senza rispettare le regole.” Lo è ancora meno per gli utenti deboli: pedoni, ciclisti, bambini, anziani, portatori di handicap, mamme e papà con il passeggino. In effetti oggi
in Italia anche il semplice attraversamento sulle conseguenze? Ogni anno nel nostro paese vengono uccisi più di 1.000 tra pedoni e ciclisti e oltre 30.000 rimangono feriti. Nonostante si continui a parlare di «incidenti» in strada troppe volte non si muore per caso. Il semplice rispetto delle regole da parte di tutti, a partire dai limiti di velocità, renderebbe possibile – subito e a costo zero – la riduzione drastica delle vittime della strada. Infatti un pedone o un ciclista investito a 30 km orari ha solo il 50% di possibilità di sopravvivere, il 10% di possibilità se investito a 50 km orari, mentre oltre i 60 km orari non ha speranza.
Il rispetto dei limiti di velocità nei centri abitati consentirebbe quindi di diminuire significativamente il numero delle vittime, dato che sulle strade urbane si verifica quasi l’80% di tutti gli incidenti. Per ridurre le tragedie serve più senso di responsabilità da parte di tutti, percorsi pedonali protetti, piste ciclabili, un’efficace sinergia tra azione educativa, preventiva e repressiva delle forze dell’ordine, utilizzo diffuso delle tecnologie per scoraggiare comportamenti pericolosi.