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Bici elettriche sempre più potenti (… e sicure?)

Le bici a pedalata assistita, comunemente note come bici elettriche, potrebbero essere sempre più potenti e veloci, con risvolti preoccupanti per la sicurezza stradale. L’allarme viene da Bruxelles. A lanciarla è l’European Cyclist Federation: a seguito di modifiche alla normativa europea sulla sicurezza e la qualità dei nuovi prodotti, c’è il rischio che sia aumentata la potenza della bicicletta a pedalata assistita, attualmente paragonate alle bici a propulsione muscolare. E’ in fase di modifica alla Commissione Europea la normativa sull'”Approvazione Tipo” dei nuovi prodotti (tra cui veicoli, cellulari, apparecchiature elettriche, ecc.). Le biciclette a pedalata assistita, pur essendo classificate come veicoli motorizzati in quanto muniti di motore elettrico, sono esonerate da tale normativa e assoggettate alle norme delle bici a propulsione muscolare. La condizione è il rispetto di alcune caratteristiche: le bici elettriche devono avere una velocità massima di 25 Km/h raggiungibile con l’ausilio del motore elettrico; una potenza massima di 250 Watt).

E’ un disastro, dichiara Ceri Woolsgrove, responsabile ECF per le politiche di sicurezza stradale: “Per effetto di tale revisione legislativa, anche se il motore elettrico staccherà quando sarà raggiunta la velocità massima di 25 Km/h, per effetto della potenza illimitata, il nuovo veicolo avrà maggiore accelerazione che potrebbe causare problemi di sicurezza agli incroci e su strade in dislivello. Un vero pericolo sia per lo stesso conducente che per gli altri utenti non motorizzati“.

A spingere in questa direzione sarebbero i Verdi europei che nel tentativo di dare maggiore impulso al mercato della cosiddetta “green economy”, hanno proposto una modifica degli standard di fabbricazione delle bici elettriche, lasciando questo mezzo fuori dalla normativa sull’Approvazione Tipo ed al pari delle biciclette a trazione umana.  “A nostro parere – conclude Ceri Woolsgrove dell’European Cyclists’ Federation – questi mezzi dovrebbero essere assoggettati alle normativa sull’Approvazione Tipo, piuttosto che essere esonerati e godere della regolamentazione delle bicicletta tradizionali. La norma approvata dalla Commissione IMCO, se passerà anche al Parlamento europeo, di fatto modificherà anche gli standard della bicicletta tradizionale che non sarà più definita come avente potenza di 250 Watt (che è il potere di un ciclista di alto livello) o munita di pedali. Infine se dovesse aumentare il numero degli incidenti stradali gli organismi CEN e ISO potrebbero introdurre sistemi di prevenzione come l’uso obbligatorio del caso e del patentino, indiscriminatamente, tanto per i nuovi veicoli elettrici che per le bici tradizionali. Un vero guaio a cui occorre porre rimedio. La green economy si favorisce anche soltanto lasciando la situazione pre-esistente e creando migliori condizioni di ciclabilità urbana ed extraurbana tali da portare la media europea di spostamenti in bici al 15%, come peraltro sancito dalla Carta di Bruxelles”.

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