




















Come ha scritto Renato Romagnoli (nome di battaglia “Italiano”) nel libro Gappista. Dodici mesi nella settima Gap. “Gianni”
<<Ben presto ogni bicicletta diventa un incubo per i nazifascisti, in ogni ciclista si vede un ribelle pronto a sparare sull’occupante, a colpire i suoi servi in camicia nera; le cronache del tempo sono piene di proclami e di bandi sugli usi consentiti e su quelli vietati del popolare mezzo di locomozione; nessun fascista o tedesco, se non in gruppo avrà mai il coraggio di fermare un uomo in bicicletta >>.
Questa e tante altre testimonianze sono raccolte nell’ottimo libro La bicicletta nella Resistenza di cui vedete la copertina riprodotta qui accanto.