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Ciclista pedone

Ogni ciclista anche il più sfegatato nasce pedone. Poi decide di “scivolare meglio” e inforca la bici. Entrambi, pedoni e ciclisti, sono utenza debole nel senso che sono fragili al tocco: dell’auto in genere o del selciato.
Sono invece molto solidi psicologicamente e determinati caratterialmente. Non si allineano facilmente al “pensiero unico” che vuole al centro della mobilità l’automobile col motore a scoppio.
Noi di ilikebike amiamo i pedoni ed è per questa ragione che siamo tra i promotori di “Siamo tutti Pedoni” una campagna coordinata dal  Centro Antartide di Bologna che prenderà il via il domani.
La campagna si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e vuole porre l’attenzione sulla sicurezza degli utenti deboli della strada che muoiono a centinaia ogni anno ( in calo il numero dei pedoni uccisi nel 2007: 627; in aumento invece i decessi tra i ciclisti: 352 unità sempre nel 2007).
Ma c’è un dato che impressiona in particolar modo. Un dato che denota inciviltà: quasi un pedone su tre di quelli registrati nell’ultima rilevazione ha perso la vita mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali.
E’ per questa ragione, dice Giampiero Mucciaccio direttore del Centro Antartide,  che “per tutelare gli utenti deboli della strada serve innanzitutto far crescere la cultura del rispetto per chi cammina. Serve più senso di responsabilità da parte di chi guida. Servono percorsi pedonali protetti, reti di piste ciclabili, l’abbattimento delle barriere architettoniche” e magari anche un po’ di attraversamenti pedonali rialzati come da tempo ribadisce il Monte Sole Bike Group – Fiab di Bologna.
Un provvedimento questo che porterebbe a una immediata moderazione della velocità del traffico automobilistico con ricadute positive sulla sicurezza di tutti.  Del resto da tempo si sa che un pedone investito a 30 km orari ha solo il 50% di possibilità di sopravvivere. il 10% di possibilità se investito a 50 km orari. Oltre i 60 km orari non ha speranza. Cosa che vale anche per i ciclisti.
Tante le iniziative programmate nel corso della campagna che dura sino a maggio. Da Catanzaro a Roma, da Bologna a Palermo, da Milano a Cosenza, da Trieste a Bari verranno promosse iniziative in tante città. Hanno aderito alla campagna tante istituzioni, scuole, aziende sanitarie, associazioni. Tra gli altri: Osservatorio per l’Educazione Stradale e la Sicurezza della Regione Emilia-Romagna, Aci, Unione Italiana Ciechi, sindacati dei pensionati, Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, Camminacittà-Federazione Italiana per i Diritti del Pedone, Auser, Anpas, Anmil, AIAS, Fiaba-Anthai, Asaps, sicurauto.it, Legambiente, Fiab.
La campagna come già detto è coordinata dal Centro Antartide di Bologna. Tanti soggetti diversi insieme per dire che la strage può essere drasticamente ridotta.

0 Comments

  1. …è vero siamo tutti pedoni e siamo in pericolo quando siamo in strada, siamo però ancora più in pericolo quando respiriamo l’aria mefitica della val padana e delle grandi città. I morti dimenticati di inquinamento atmosferico sono molte migliaia, più di tutti gli incidenti stradali e di quelli sul lavoro messi insieme… Naturalmente tutto questo non ha rilevanza se siete fumatori, allora lì il rischio di restarci è talmente enorme che di tutto quel che precede non val la pena neanche di parlare… chiaro?

  2. Degno di lode.

    Ma non si poteva evitare il ciclista-nonnetto, la bimba gioco-a-fare-la-mamma ed il ragazzo in scooter senza casco?

    Cheddiamine, l’alto patronato non guarda questi dettagli? ^__^

    Eppoi dicono Morfeo…

    Cricri dalianera

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