Biciclette elettorali
È paradossale: l’opposizione bolognese (Carlo Monaco, coordinatore di La Tua Bologna, nella foto) accusa la giunta Cofferati di pensare troppo alle biciclette, quando noi che le usiamo davvero tutti i giorni per andare a lavorare (e che non siamo né giovani né anziani) non facciamo altro che lamentarci per la troppo scarsa attenzione che l’amministrazione ha dedicato in questi anni alla mobilità ciclabile.
Il piano traffico vigente, varato due anni fa dall’Ass. Zamboni, che non è certo un fanatico ciclista, si propone obbiettivi del tutto trascurabili di aumento del traffico ciclabile (1% in più in 10 anni…), i cittadini si lamentano per la scarsa attenzione ai ciclisti e per i problemi che questi possono provocare quando non trovano percorsi adeguati alle loro esigenze (la questione di via Nosadella è ancora calda), siamo costretti continuamente a tirare per la giacca la Giunta perché metta nuove rastrelliere, curi la manutenzione delle piste già fatte e le colleghi tra loro (cosa che per la verità un po’ alla volta sta accadendo) e Monaco va dichiarando che “l’amministrazione che governa Bologna si ostina a ritenere questo mezzo come una della soluzioni in fatto di mobilità”? Di che sta parlando? Comunque prendiamola con filosofia: più si parla delle biciclette, nel bene e nel male, più c’è speranza che i nostri sempre più pigri concittadini si decidano a tirarle fuori dalle cantine e provino a scoprire che anche a Bologna un’altra mobilità è possibile.
E i prossimi candidati stiano certi che i loro programmi saranno vagliati anche alla luce dell’attenzione che dedicano alle biciclette. Candidato avvisato…
Il piano traffico vigente, varato due anni fa dall’Ass. Zamboni, che non è certo un fanatico ciclista, si propone obbiettivi del tutto trascurabili di aumento del traffico ciclabile (1% in più in 10 anni…), i cittadini si lamentano per la scarsa attenzione ai ciclisti e per i problemi che questi possono provocare quando non trovano percorsi adeguati alle loro esigenze (la questione di via Nosadella è ancora calda), siamo costretti continuamente a tirare per la giacca la Giunta perché metta nuove rastrelliere, curi la manutenzione delle piste già fatte e le colleghi tra loro (cosa che per la verità un po’ alla volta sta accadendo) e Monaco va dichiarando che “l’amministrazione che governa Bologna si ostina a ritenere questo mezzo come una della soluzioni in fatto di mobilità”? Di che sta parlando? Comunque prendiamola con filosofia: più si parla delle biciclette, nel bene e nel male, più c’è speranza che i nostri sempre più pigri concittadini si decidano a tirarle fuori dalle cantine e provino a scoprire che anche a Bologna un’altra mobilità è possibile.
E i prossimi candidati stiano certi che i loro programmi saranno vagliati anche alla luce dell’attenzione che dedicano alle biciclette. Candidato avvisato…
Ho letto le dichiarazioni de “La Tua Bologna” che trovo a dir poco sconcertanti. Si riportano dati su un presunto scarso utilizzo delle ciclabili, per avvallare il principio che la politica della mobilità ciclabile è perdente perché tanto la gente in bici non ci va, o non ci va abbastanza.
Praticamente, come dire: gli studenti italiani sono per lo più dei somari, mandiamoli tutti a lavorare. O come dire: sono pochi i detenuti che si recuperano, facciamoli fuori direttamente.
Bravi, bella politica, bel modo di governare, di indirizzare la società verso il miglioramento.
Innanzi tutto, non so dove e come abbiano rilevato questi dati. Le ciclabili a me sembrano sempre più frequentate, e non certo il contrario. La crisi economica sta sicuramente inducendo molti incerti del quotidiano a lasciare a casa l’auto quando si può.
E poi se molti non prendono la bici dipende anche dal fatto che proprio non ci pensano. Più ciclabili vedono, più ciclisti vedono, più verrà loro in mente una volta di più di poter usare anche la bici.
Siamo proprio noi ciclisti, infatti, la miglior pubblicità per la mobilità ciclabile, quando pedaliamo in scioltezza o quando sotto le nostre mantelle sorridiamo nonostante la pioggia battente agli automobilisti bloccati dal traffico.
E poi la bici ha un grande vantaggio: una volta che l’hai provata, non torni più indietro.