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Quel che una mano fa l’altra disfa…

Da qualche anno nel mio mazzo di chiavi ce n’è una speciale, quella che serve per liberare dal suo stallo la bici pubblica regionale, promossa e finanziata dall’assessorato ai trasporti e disponibile in molte città della nostra regione, almeno così recita il sito www.ruotepuliter.it alla voce “C’entro in bici“. Il sistema regionale non è privo di difetti (per esempio è necessario riportare la bici dove la si è presa per recuperare la propria chiave, che resta prigioniera dello stallo) però ha un vantaggio: con la stessa chiave si possono usare gratuitamente le bici in tutte le città che hanno aderito al sistema. Un sistema perfetto per chi come me si muove in treno da Bologna per riunioni e appuntamenti di lavoro in altre città regionali: esco dalla stazione, inforco la bici e in pochi minuti raggiungo la sede della riunione, l’ho fatto varie volte a Piacenza e Modena. Ma ieri la cosa non ha funzionato. Ecco perché.

Ho scoperto amaramente che a Reggio Emilia quelle bici non esistono, ce ne sono delle altre, sicuramente più carine di quelle regionali, che però richiedono una speciale tessera magnetica, funzionante solo a Reggio. Si tratta del progetto PedalaRE  di cui abbiamo parlato già su questo sito. Il bello è che che il viaggiatore che volesse comunque dotarsi di questa tessera magnetica non può acquistarla nell’atrio principale della stazione, dove c’è uno sportello Act (azienda dei trasporti pubblici di Reggio che gestisce il servizio PedalaRE), ma deve recarsi sul retro della stazione, allo sportello dell’autostazione, dove una gentile impiegata lo informa che per mettere il sedere in sella bisogna sborsare almeno 20 Euro (15 per la tessera e 5 di prima ricarica). Già, perchè quelle bici sono a tempo, la prima mezz’ora gratis e poi si comincia a pagare. Quindi se vuoi andare a un convegno, per esempio all’Università in viale Allegri, e non c’è uno stallo nei paraggi, (il progetto ne prevede solo 5 purtroppo!) la leghi a un palo e cominci a pagare 50 centesimi l’ora. Morale la tessera non l’ho comprata, il percorso dalla stazione l’ho fatto a piedi e la mia chiave regionale l’ho rimessa nel taschino.

Evviva gli enti locali e la loro grande capacità di coordinamento!

Vittorio Marletto

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