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I consigli di David Byrne

David Byrne è un appassionato di bicicletta. Lo abbiamo già visto girare per le strade di New York. Oggi vi proponiamo 10 suoi consigli pubblicati sul sito www.greenapplemap.org nella traduzione in italiano curata da Sara Poluzzi.

Da venti anni a questa parte, quando cioè uso la bici a New York come mezzo di trasporto, ho imparato qualche lezione.

1. Gli autisti del New Jersey hanno visto pochi pedoni in vita loro. Ancor meno bici. Non ti vedono, perciò se vedi una targa del New Jersey fai attenzione.
2. Le limousine e le auto blu credono che la strada sia loro. L’unica volta che sono stato investito è stato da una limousine.
3. I ragazzi che consegnano cibo a domicilio sono stati istruiti da qualche divinità maliziosa a guidare sempre contromano nel traffico, obbligando gli altri ciclisti che vanno verso di loro a spostarsi, affrontando senza poterlo vedere il traffico proveniente da dietro di loro. Non è giusto giudicare gli immigrati sulla base del loro comportamento in bici ma… visto che lo Yen non è più legato al dollaro ho il sospetto che la situazione si surriscalderà nel futuro prossimo.

4. Non è stato ancora progettato un casco che sia sicuro, leggero, ventilato e soprattutto accattivante (anche ammettendo che questo concetto è soggettivo). Una signora della 25esima strada vendeva code di procione esponendole su un carrello (e a buon prezzo!) – così provai ad applicarle sul casco. Ma non è che migliorassero molto il suo aspetto.
5. Penso che alla lunga quei sedili smilzi dall’aspetto masochistico possano essere più comodi rispetto ai sedili grossi e morbidosi.
6. Il proprietario e i responsabili per la regolamentazione edilizia mi hanno permesso di mettere una doccia nell’ufficio perché vado in bici al lavoro. Davvero.
7. Posso visitare gallerie ed andare nei club di notte o nel pomeriggio in maniera economica ed efficiente. La bici batte il taxi e la metropolitana, poco frequente di notte.
8. C’è un vicino che di solito si veste di bianco e rosa e guida una bici rosa da bambina – decorata con adesivi argentati.
9. Tempo fa ho preso una multa per essere passato con il rosso in bici. Va beh. Spero che se obbedirò alle regole del traffico, in cambio mi verranno dati lo spazio ed i diritti che ogni altro veicolo riceverebbe. Ho deciso di andare in centro per contestare la multa e ne ho presa un’altra per lo stesso identico motivo andando in tribunale. Di solito mi fermo ai semafori rossi come i ciclisti in Europa, anche se a volte mi sento ridicolo a fermarmi per nulla.
10. Evitate bombe, ricerche di pacchetti, paura di trasporti pubblici o claustrofobia – andate in bici.

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  1. E accorgersi che vivere senza l’auto di proprietà non è poi una così grande rinuncia. Infatti in caso di bisogno ci unsecured loans si può sempre avvalere del “car-sharing”, che mette a disposizione oltre ad auto di diverse dimensioni, anche piccoli furgoni per il trasporto di oggetti ingombranti. Naturalmente anche a Stellwerk60 c’è un punto di noleggio auto. È sufficiente prenotare tramite internet forex o telefonicamente e recarsi al punto di noleggio: c’è una colonna nella quale è possibile digitare i propri dati e ritirare la chiave dell’auto. Nei casi di necessità, o anche solo per puro piacere personale, (le dipendenze faticano a scemare!) è sempre possibile farsi un giro in auto.
    Resta ancora da risolvere il problema dell’accesso controllato di mezzi che trasportano disabili. Al momento il controllo è lasciato secured credit cards alla guardia presente alla “centrale di mobilità”, per via del cantiere ancora aperto, ma quando saranno terminati i lavori il problema si ripresenterà.
    Il signor Kleinmann sostiene che gli abitanti stessi sono i migliori controllori. Ma c’è però il rischio che l’uso si trasformi in abuso: è un problema analogo a quello che si è incontrato nella chiusura discover card del centro storico delle città, anche se in un singolo insediamento l’accesso è molto più limitato. 

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