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In bici si può di Rodolfo Lewanski

Libro Bianco sulla mobilità su deu ruote non motorizzate. Come sempre vi riproniamo qui l’articolo, anche a beneficio di chi ci segue da fuori Bologna.

In questi giorni potrebbe capitarvi di vedere una persona che, in sella a una bici, si ferma su una pista ciclabile, dà un’occhiata attenta alla pista, e poi compila una scheda dove segna lo stato del fondo stradale, e della segnaletica orizzontale e verticale, nonché la eventuale presenza di ostacoli (pali, cassonetti, veicoli in sosta, pedoni che camminano sulle piste, rami bassi, cantieri, interruzioni, ecc.) e magari scatta anche una foto. Succede ormai da 5 anni a Bologna, sempre fra maggio e giugno, il periodo in cui molta gente (anzi, un numero crescente di persone) si sposta in bici, incoraggiata dal clima favorevole.
Ma facciamo un passo indietro.

Il traffico urbano è la prima minaccia (ben prima della criminalità, checché si dica) alla nostra salute e sicurezza quotidiana. Solo le PM10 – le polveri sottili che entrano negli alveoli polmonari – fanno circa 300 morti secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità; nei sinistri stradali muoiono fra le 20 e le 40 persone, e oltre 2.000 rimangono ferite. Questo a Bologna avviene ogni anno. Lo sappiamo tutti ormai. Ma che fare?
Un pezzo della soluzione non è niente di nuovo, anzi è stato inventato oltre un secolo fa: si chiama bicicletta. Già immagino il lettore che pensa: ‘ecco, il solito eco-fondamentalista’ che vuole mettere indietro le lancette del progresso. Però, si rifletta: se centinaia di città europee (perfino Barcellona e Parigi… non proprio paesini di provincia!) e italiane (e fra queste tante emiliane: Ferrara, Parma, Modena, Reggio, Cesena….) stanno investendo sulla promozione della bici, la cosa forse è semplice buon senso. A Bologna però siamo rimasti indietro. Dopo un avvio di Vitali, si è fatto poco, con Guazzaloca-Pellizzer proprio nulla. Qualcosa Cofferati-Zamboni stanno facendo ora, anche se la qualità e l’effettiva fruibilità delle piste è assai discutibile.

Naturalmente politici e documenti comunali sono sempre prodighi di promesse e vantano importanti realizzazioni. Ma i fatti spesso raccontano un’altra storia. Dunque nell’ultimo anno dell’Amministrazione Guazzaloca un gruppo di associazioni (Legambiente, WWF, UISP, FIAB-Montesole) si sono consorziate nella ‘Consulta della bicicletta’; stanche di sentire favolette per bambini hanno deciso di documentare in modo circostanziato la situazione delle piste ciclabili. Sì, perché se si vuole incoraggiare (proprio nel senso di infondere coraggio: i ciclisti hanno, a buon ragione, paura di esser arrotati, come ci ricordano le cronache di questi giorni purtroppo) la gente ad usare la bici, bisogna offrir loro piste ciclabili, anzi una rete connessa di piste ciclabili in sede propria, ben mantenute, libere da ostacoli, illuminate. A questa condizione, la bici diventa competitiva rispetto agli altri mezzi di trasporto, anche nei tempi di percorrenza! E allora bisogna far pressione sulle Amministrazioni, che debbono sapere che le loro politiche e affermazioni verranno verificate in modo puntuale ‘sul campo’; la nostra scommessa è che, non volendo far brutta figura, si daranno da fare per realizzare e mantenere una rete ciclabile di qualità nel proprio territorio.

Fu così che nel maggio 2004 uscì il nostro primo ‘Libro Bianco sulla condizione della mobilità ciclabile’ (dal titolo ‘In bici si può’). In questi giorni stiamo eseguendo le rilevazioni per quella che sarà ormai la quinta edizione (che verrà presentata a settembre). Nel frattempo la porzione di territorio coperta dal Libro Bianco si è andata progressivamente estendendo: l’edizione 2008 comprenderà i Comuni di Casalecchio, Zola, Anzola, Castelmaggiore, Castenaso, S. Lazzaro, Ozzano, Pianoro e la new entry Castel S. Pietro. Il risultato lo potete vedere e valutare sui siti www.ilikebike.org oppure www.legambientebologna.it. Se poi qualcuno volesse darci una mano a fare le rilevazioni e ad includere nuovi comuni della provincia nel LB, è il benvenuto!

Rodolfo Lewanski – Consulta della bici/Legambiente

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