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Report critical mass di sabato 10 ottobre

Di seguito  la cronistoria a cura di Dakko della critical mass svoltasi a Bologna sabato 10 ottobre.

Ritrovo alle ore 16, come ogni secondo sabato del mese, in piazza Nettuno e partenza alle 17.
Un gruppo di ciclisti, circa una trentina, con cartelli, volantini, fischietti, barattoli e gli ormai obbligatori campanelli, hanno percorso le strade di bologna bloccando il traffico automobilistico per circa 2 ore, cantando slogan sulla bicicletta e l’aria pulita, sentiti i quali i pedoni ,ma a volte anche gli automobilisti, obbligati a rallentare, fraternizzavano sorridendo e chiedendo informazione su cosa stesse succedendo.
Biciclette di ogni forma e colore, ma anche un risciò decisamente attrezzato, si sono mosse come un unica massa critica ribadendo che la forma di locomozione migliore sotto tutti i punti di vista, e certamente per gli spostamenti cittadini, è il caro e mai domo velocipede,  per dirla con espressione fuori dal tempo, in uso nel codice della strada.

Questa era la prima critical mass dopo l’estate.
Prima notizia positiva: raggiunto, dopo un po’ di attesa, il numero minimo per fare una vera massa: 30 ciclisti.
Targhe “No oil”, cartelli sul CLIMATE CHANGE, volantini, un risciò molto rumoroso, e tanti cori tipici della cm.
La massa ha attraversato per un’ora e mezza la città: strade interne, i viali per due volte, e senza essere uccisi o investiti. Non ci sono stati neanche particolari problemi con gli stressati automobilisti.
Chi suonava il clacson invogliava la massa a rispondere con fischietti, tamburi, campanelli, cori.
Un rammarico? Forse si potrebbe attraversare di più la prima periferia, oltre le mura, in quanto è lì che i problemi di traffico si fanno sentire di più anche per via del gran numero di persone che ci vivono. In centro  al contrario la gente ci va solo perlopiù per fare shopping in via indipendenza… Ma la massa critica non ha un percorso prestabilito, quindi… va bene così.
Dopo un’ora e mezza, come detto, si è ritornati, stanchi e senza voce, in piazza del Nettuno, dove si sono issate le bici, simbolo della liberazione delle nostre città.
Stavolta la CM, mi è sembrata molto comunicativa. Basta riuscire a richiamare altre 10-15-20 persone per fare una Massa Critica seria.

Può essere l’obiettivo da porsi per la prossima di sabato 14 Novembre….

Qui alcune foto

e qui sotto il video del giro in bicicletta

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  1. Se poi nella foto in questione, che sembra un fotogramma di un bel film del realismo italiano, è ritratta invece la propria mamma giovanissima, bella, e… in sella ad una bicicletta, l’emozione aumenta, diventa tenera nostalgia ma anche curiosità e punto di partenza per un piccolo viaggio nel tempo.

    Siamo alla fine degli anni ‘50 nelle campagne di Medicina, grosso centro agricolo caro a Matilde di Canossa, ed ecco Maria Del Bianco, la mia mamma, con i suoi splendidi 17 anni che sale su una piccola bicicletta per farsi fotografare, così per scherzo e si mette in posa.

    In realtà Maria una sua bici l’aveva e l’usava davvero. Allora era per tutti un mezzo di locomozione necessario. Indispensabile se si abitava nelle campagne o nelle piccolissime pievi. Da poco abbandonati i calessi e in attesa che in tutte le case il boom economico portasse almeno un’auto, la bicicletta consentiva di raggiungere i posti di lavoro, di fare la spesa al mercato settimanale, di visitare i parenti, di andare alla messa. 

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