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Il Bici-park di Mestre (VE) sta ..scoppiando!

(m.d.) Sarà che il miracolo l’ha fatto il prezzo della benzina più che la coscienza ecologista, fatto sta che il Bici-park scoppia. Di salute. 565 gli abbonati più un centinaio di giornalieri. E lo spazio non basta più nella ex sede del palazzo delle Poste che si trova di fianco alla stazione ferroviaria di Mestre. Il presidente di Asm, Giorgio Nardo, è soddisfatto persino della resa economica: “Ci perdiamo un po’, ma pochissimo. Andremmo in pari con mille abbonati e comunque della resa economica mi interessa fino ad un certo punto, l’obiettivo del Bici-park è quello di incoraggiare l’utilizzo di un mezzo di trasporto sano ed economico, dunque manterremo i prezzi bassi.

 

Se solo sapessimo dove mettere le bici… – si lamenta Nardo – Abbiamo riempito ogni spazio e adesso stiamo tentato di vedere se si riesce a ricavare qualche altro posto in più, stringendoci un po’. Ma non possiamo fare investimenti perchè il posto non è nostro, staremo lì più o meno per un altro anno e poi ci faranno sloggiare. Metterci a fare lavori lì dentro, in un posto che non è nostro, non ha senso.
“E le due ruote dentro il Bici-park sono dappertutto, persino arrampicate sui muri. Finora è stato utilizzato solo il piano terra, che era il punto di smistamento della posta, dove arrivavano i camion. Sopra ci sono i piani degli uffici, ma come si fa? E che la richiesta di un posto dove mettere la bici sia in aumento lo testimonia il fatto che anche il parcheggio privato che si trova di fronte al Bici-park è pieno e non accetta più nessuno. E lì costa anche un euro in più – 10 al mese contro i 9 che pratica Asm, cioè il Comune. Il Bici-park è aperto dalle 6 del mattino fino alle 23 ed è chiuso solo la domenica, “ma il sabato si lavora poco niente – dicono gli operatori della Cooperativa sociale Il cerchio che gestisce il Bici-park – La richiesta è per le bici a noleggio. Ce le chiedono sia gli stranieri che gli italiani. Ma anche quelle non sappiamo dove metterle.”Insomma è stato un successo questa idea del Bici-park. Pensare che due anni fa, quando ha aperto i battenti, c’erano solo 30 abbonati e si pensava che tutti avrebbero continuato a mollare la bici per strada. “Ma è da un po’ che non è più così. Cresce l’amore per la bicicletta e anche al Bici-park si cominciano a vedere dei pezzi che costano un bel po’. Del resto se sai che lasci la bici in un posto sicuro, custodito, usi anche la bici bella, no?” – spiega Antonio Dalla Venezia, presidente nazionale della Federazione Amici della bicicletta. Secondo Dalla Venezia questo è il più grande parcheggio per bici in Italia. Pensare che nasce da una intuizione dell’assessore alla Mobilità, Enrico Mingardi, che due anni fa decise di tentare l’esperimento di far diventare la bici un genere di moda, cominciando a trattarla come un mezzo di trasporto del quale bisogna aver conto. E così è stato. Di biciclette in giro se ne vedono sempre più e le piste ciclabili in certe zone sono trafficate quanto un’autostrada. Segno anche qui che Mingardi aveva visto giusto: creando l’offerta di maggior ciclabilità, arriva la domanda. E ormai il 20 per cento dei mestrini utilizza sistematicamente la bici. Una rivoluzione fatta in poco più di due anni. Il bello è che vengono da ogni dove a studiare il nostro Bici-park. Anche perchè qui è stato applicato un sistema semplicissimo e cioè ogni proprietario di bici la fissa con il suo lucchetto. Niente sistemi sofisticati come hanno fatto da altre parti. E quindi le bici non possono sparire perchè ognuno la lega con quel che vuole. Questo permette una entrata ed uscita molto rapida anche di cinquanta persone al colpo. Resta il problema dello spazio. E resta il problema di quel che succederà fra un anno quando 7-800 persone abituate a mettere la bici al sicuro e al riparo, perderanno il Bici-park.

fonte: Il Gazzettino di Venezia del 08.10.2008

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